Inter 2025/26, analisi delle prime giornate: difesa troppo fragile nonostante un attacco produttivo e il contributo importante dei difensori.
L’inizio della stagione 2025/26 per l’Inter è stato un mix di conferme e nuove sfide. Se da un lato la squadra guidata da Cristian Chivu può contare su un rendimento offensivo continuo e coinvolgente, dall’altro emerge con evidenza una certa fragilità difensiva. Questo duplice aspetto caratterizza le prime quattro giornate di campionato, in cui i nerazzurri hanno mostrato un volto brillante ma anche vulnerabile.
Uno degli elementi più positivi è rappresentato dal fatto che la difesa segna tanto. Tre dei gol realizzati finora sono infatti arrivati proprio da giocatori del reparto arretrato. Bastoni ha aperto le marcature contro il Torino nel 5-0 dell’esordio, Dumfries è andato a segno nella sconfitta con l’Udinese, mentre Dimarco ha aperto i conti nella vittoria sul Sassuolo. Questo trend non è nuovo per l’Inter, che già nella scorsa stagione aveva segnato ben 31 gol con i difensori, con Dumfries protagonista assoluto grazie agli 11 centri personali. Chivu ha quindi ereditato e mantenuto l’identità offensiva del suo predecessore Inzaghi, trasformando anche gli esterni in vere e proprie armi d’attacco.

Tanti gol fatti ma una difesa troppo esposta
Nonostante la spinta offensiva che coinvolge anche i difensori, il vero nodo della stagione interista sembra essere proprio la tenuta difensiva. I numeri parlano chiaro: sono già sette i gol subiti in sole quattro giornate di Serie A, un dato che preoccupa se confrontato con le stagioni precedenti. Basti pensare che l’Inter ne aveva incassati solo uno nello stesso periodo lo scorso anno, cinque nel 2022/23 e quattro nel 2021/22.
Il problema è esploso in tutta la sua gravità durante la rocambolesca partita contro la Juventus, terminata 4-3 in favore dei bianconeri. Una gara in cui la squadra ha alternato momenti di grande qualità a pause preoccupanti in fase difensiva. Sommer e Martinez, gli uomini tra i pali, sono apparsi meno protetti del solito, complice anche qualche errore individuale che ha reso vulnerabile l’intera retroguardia.
Un equilibrio da ritrovare per puntare in alto
Le parole di Chivu al termine della vittoria contro il Sassuolo – “avremmo dovuto chiuderla prima” – rivelano la consapevolezza del problema. L’efficacia offensiva non basta da sola a garantire risultati costanti, soprattutto se la squadra concede troppo dietro. Servirà ritrovare quella compattezza che negli ultimi anni aveva reso l’Inter una delle difese meno battute d’Europa.
Per farlo, sarà fondamentale lavorare sulla fase di non possesso e sulla concentrazione nei momenti chiave delle partite, in particolare contro avversari diretti o nei minuti finali. È lì che si decide la stagione. L’attacco brillante è una certezza, ma per trasformare il potenziale in risultati concreti, l’Inter dovrà imparare a essere solida quanto spettacolare. La rincorsa allo scudetto passa proprio da qui.